Una raccolta il cui pregio va ritrovato nella giovanile freschezza dei sentimenti che mai diventano sovrumani o complessi, ma restano quelli di un uomo, uno fra tanti, con le sue pene, con i suoi attimi di felicità.
L’impulso poetico, sapientemente addolcito, ha creato una poesia quasi mistica, priva di ogni asprezza, ricca di una profonda musicalità.
Esaminando i vari lavori, si nota come l’armonia, che è ritmo e musica insieme, accompagna sempre l’immagine, conferendole un tono ben definito. La mancanza di rima in quasi tutti i componimenti non nuoce alla poesia perché la rima è nei sentimenti stessi e l’assonanza del verso è naturale.
Altro elemento essenziale della poesia di Pasquale Matrone è il colore; da grande innamorato della natura nella sua immensa bellezza, egli ne ha fatto la cornice ideale per i suoi componimenti poetici, come ad esempio in una delle sue liriche più belle Quann’è ‘o tramonto. Il sole morente colora di un rosso infuocato mare e cielo. Il poeta siede sulla sabbia bagnata circondato da un’armonia che esprime l’evanescente nostalgia che penetra in ogni anima sensibile nella tiepida ora del tramonto. È una soave malinconia che vela gli occhi di pianto, è il dolore di un altro giorno trascorso, è la coscienza della caducità e della vanità di ogni umana essenza. Tutto è espresso senza violenza, con una pacata riflessione, con una serenità contagiosa che induce a pensare, senza conflitti impetuosi, che invita a mirare all’essenziale, a spogliarci dei nostri pregiudizi, a ragionare col cuore.
Biagio Esposito (critico letterario, docente)
Esposito Biagio - -
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