Pompei e il Segreto della Porta del Tempo

Oggi ho terminato di leggere il tuo libro e devo dire che ha riscontrato il mio gradimento: complimenti. Una rieducazione sentimentale toccante, un viaggio nei meandri della conoscenza umana che sfocia nell'amore, eretto a simbolo stesso della vita. Una vicenda che può vivere senza lo spazio e senza il tempo, ma che trova nelle sue coordinate spazio temporali una forza narrativa acuta e, allo stesso tempo, sobria. Ho trovato tracce di te in questo libro, del tuo recente passato, della tua voglia di superare ostacoli che ai più sarebbero sembrati insormontabili. Ancora una volta, come affermò Gramsci, l'ottimismo della volontà ha superato il pessimismo della ragione.

E come potrei tralasciare la tua enciclopedica preparazione sull'argomento: ho apprezzato in modo speciale il carattere storico dell'opera che ha risvegliato la mia curiosità. Efficace, infine, il parallelismo tra Marzio e Fabio che, con sopraffina arte, risulta chiaro solo al termine della vicenda.

Conoscendoti, tuttavia, so benissimo che non potrei concludere questa missiva senza qualche appunto. Non è impresa semplice: nel testo non trovo pecche. Ci proverò ugualmente: queste sono mie umili considerazioni che seguono il mio gusto e non vogliono risuonare come critiche. 

Il viaggio di Marzio è poco avventuroso, la sua è una battaglia interiore che a tratti, soprattutto per un lettore giovane, potrebbe risultare un po’ stancante. Sepunio è un personaggio troppo lontano, non si riesce ad odiarlo completamente. Forse era proprio questo il tuo intento: questo è un libro intriso di buoni sentimenti dove anche l'odio deve risultare, per così dire, annacquato. Mi sembra, inoltre, che questa storia stia stretta in 170 pagine: il rapporto tra Marzio e Alessia e la morte di Luca sono passi importanti che occupano poche righe.

Eppure il testo ti affascina e ti rapisce. Mi avevi detto che non sarei riuscito a chiudere il libro senza conoscere la fine della vicenda. Ho deciso, invece, di gustarmelo con calma, come un Taurasi, un robusto e corposo vino campano. Una scelta felice: mi hai fatto entrare in una Pompei antica, mistica e sconosciuta. Chi mi riporterà in questo luogo magico una seconda volta?

 

Marco Lamoli (giornalista)

 


Lamoli Marco - -

 
 
 
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